Affermazioni che non sembrano però arrestare le proteste. A Catania si tiene una manifestazione degli studenti nella Facoltà di Lingue. A L'Aquila proseguono le assemblee, a Perugia è previsto un Consiglio di Facoltà aperto a tutti gli studenti. Proteste sono previste anche a Napoli, a Roma, a Firenze, a Bologna, Teramo e Macerata.
Continua a Torino l'occupazione di Palazzo Nuovo, sede delle facoltà umanistiche, iniziata ieri: le lezioni proseguono regolarmente all'interno dell'edificio, mentre alle 14 si è tenuta un'assemblea in Rettorato. Sempre a Torino occupata anche la facoltà di Fisica, mentre davanti al Dipartimento di Scienze della Terra studenti e ricercatori hanno manifestato questa mattina chiedendo simbolicamente l'elemosina.
Intanto l’Unione degli studenti annuncia la propria adesione alla manifestazione nazionale organizzata dai sindacati per il 14 novembre, affermando che in vista di questa data “intende condividere con le associazioni studentesche non confederate all'Udu un percorso di mobilitazione nazionale che passi attraverso manifestazioni regionali”.
Epifani: Berlusconi sbaglia
“Non oso neanche pensare che si possa rispondere a questo movimento con delle minacce”. A dirlo è il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, commentando le affermazioni del premier. Dice Epifani: “Il governo sappia dialogare, apra dei canali con questa protesta nuova, vasta e pacifica. Questo vale anche per il sindacato confederale: non si può far mancare un tavolo di confronto”. E ribadisce: “Sarebbe profondamente sbagliata una scelta di rispondere al movimento con una modalità che non sia quella del dialogo”. Così conclude il leader della Cgil: “La mobilitazione nel mondo della scuola e dell'università contro i provvedimenti governativi non va giudicata attraverso vecchi schemi politici. Non ha senso paragonarla al ‘68 o tanto meno al ‘77, sbaglia chi ci vede dietro qualcuno o qualcosa. Le richieste che fanno e che noi condividiamo, sono di investire di più in informazione: questa è gente che chiede di studiare di più e meglio. Il governo sbaglia a sottovalutare questo movimento o a catalogarlo in termini di schematismi politici”.
Anche il segretario del Pd Walter Veltroni, dai microfoni di Radio anch'io, afferma che di fronte a proteste cosi' ampie e diffuse contro la riforma della scuola, il governo dovrebbe 'ritirare il decreto Gelmini e le misure con i tagli alla scuola e all'universita', dandosi comunque degli 'obiettivi di finanza pubblica' che affrontino il problema della diminuzione della spesa.
2 commenti:
Questa è la vergogna delle vergongne!
In una sola conferenza stampa Berlusconi ha minacciato studenti e giornalisti.
Ci rendiamo conto?? Sgomberare le università dai manifestanti, CONTRO l'appoggio degli stessi rettori?!
Siamo ad un livello oltre qualsiasi attesa! Io invito tutti a far sentire la propria voce, continuamente, a chiunque.
Gandhianamente essere nelle università, e, nel caso, essere nelle università a prenderle. Perchè essere picchiati in stile Genova, in rispetto alla Costituzione, che prevede il diritto di manifestare, sarà un Onore.
Roberto Tardito
info@robertotardito.it
Credo che il PD attraverso l'impegno diretto di tutti i suoi rappresentati più importanti deve dare subito un segnale forte a Berlusconi ed ai suoi alleati che i democratici italiani non permetteranno mai che in Italia siano tentati percorsi cileni.
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