by Gianfranco Leonelli
Credo che siano sotto gli occhi di tutti le difficoltà che il PD sta attraversando sia dal punto di vista esterno sia interno. Il Governo Berlusconi, malgrado le sue iniziative demagogiche e repressive, sembra aumentare il già largo consenso ottenuto nelle elezioni politiche (vedere le amministrative siciliane), la nostra politica di opposizione costruttiva sembra avere difficoltà ad essere percepita da molti italiani. Si è aperta una profonda discussione nel partito che, in certi casi, mette in discussione la stessa esistenza dello stesso o quanto meno le posizioni sul ruolo e sugli obiettivi appaiono molto distanti. Tutto questo, si dirà, è nella logica delle cose, ma sicuramente risulterebbe non comprensibile a molti se accadessero fatti, anche relativi al nostro territorio, per cui venissero alla luce spaccature, polemiche o peggio veri e propri litigi con minacce, in cui rischieremmo di farci del male tutti. Per questo, io credo che dovremmo far ricorso alla saggezza ed allo spirito di appartenenza, che sicuramente appartiene a tutti noi, per trovare soluzioni ai problemi in modo equilibrato e consapevole dell'importanza che ha la testimonianza in politica.
3 commenti:
Un flash sulla disfatta di questa ultima disfatta elettorale siciliana, o sulla valanga azzurra (leggetela un pò come vi pare, non ho la lucidità mentale per prendere una posizione a riguardo): dopo quanto tempo, rispetto alle politiche del 2001, era partita la rinascita del centro sinistra / sinistra?
A vostra memoria (ho un'amnesia a riguardo) quante tornate elettorali sono servite per ricominciare a recuperare il terreno?
Gli storici compagni del mio partito mi hanno sempre detto che è l'elettorato di centro destra a sfiduciarsi con più facilità... L'elettore di sinistra, cmq vada, va a votare. Punto. Lo fa per la causa, per un senso di rappresentanza, per il ricordo del fascismo, ecc ecc.
Questo mi hanno insegnato, oltre al fatto che il giorno delle votazioni come prima cosa bisogna recarsi al seggio.
Quest ultimo episodio, ancora una volta, ci ricorda che la realtà si è girata come un calzino. Cerchiamo di governarla e di recuperare il terreno senza aumentare il grado di entropia a casa nostra.
secondo me i problemi di questo partito nascono dalle primarie.
le primarie potevano essere l'occasione per un confronto sull'idea di partito e sulla collocazione di esso in Europea ed invece la maggior parte dei gruppi dirigenti ds e dl hanno appoggiato un unico candidato, il quale non ha potuto parlare di partito ma solo di programma nazionale.
se la competenzione fosse stata vera e reale non ci troveremmo sicuramete in questa condizione
se ad esempio rutelli vuole che il pd faccia parte dei liberal democratici europei non poteva presentarsi come segretario?
chi vinceva dettava la linea forte del consenso ottenuto
Facendo riferimento all'appello di Gianfranco nelle ultime righe del post, a brevissimo verranno finalmente votati dall'Assemblea Comunale i due regolamenti del PD di Ancona (quello finanziario e quello politico organizzativo).
Li ritengo necessari anche per comprendere, di fronte a determinati episodi, quali sono i margini di azione, le competenze e le responsabilità dei vari livelli organizzativi.
Io infatti credo che quando si verificano frizioni o difficoltà, se il partito non ha ben chiaro il suo assetto organizzativo ed istituzionale, rischiamo di rimpallarci la cosa e di non risolvere le questioni in modo definitivo.
Chiaramente, è sempre auspicabile che la responsabilità ed il buonsenso personali evitino di generare tali episodi. Un richiamo in tal senso mi sembra doveroso.
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