mercoledì 26 novembre 2008

Storie di Casa Nostra 2 ( I Circoli Territoriali)

Quando si costruisce un Partito, acquista una importanza fondamentale la definizione del suo statuto. Infatti attraverso esso si definiscono le "regole" a cui si deve far riferimento per la scelta dei ruoli, delle rappresentanze e delle deleghe, in altre parole le modalità attraverso le quali si darà corpo agli obiettivi prefissati sia valoriali che politici. Per esempio se si vuole favorire la rappresentanza femminile si stabilisce che devono essere previste pari quote tra uomini e donne all'interno di tutti gli organismi e liste elettorali. Analogamente, se si vuole procedere verso il ricambio politico, si stabiliscono meccanismi di "eleggibilità" per le candidature e gli incarichi ad ogni livello interno e per ogni ambito istituzionale che in maniera trasparente, inequivocabile e reale consentano la partecipazione di nuovo personale politico limitando la possibilità di ricandidatura dei "soliti", si fa, in altre parole, una forzatura delle regole per favorire il raggiungimento di questo obiettivo.

Ora proviamo a verificare se la bozza dello Statuto Del Partito Democratico delle Marche è finalizzato al raggiungimento degli obiettivi politici prefissati e da tutti condivisi, approfondendo, per ora,il seguente aspetto:
• la struttura del partito, in tutte le sue articolazioni ed autonomie è effettivamente "federale" ? In altre parole, i ruoli, le responsabilità e le competenze dei livelli operativi ( i Circoli territoriali, l'Unione Comunale, il Coordinamento Provinciale, l'Unione Regionale, il Livello Nazionale) e dei loro Segretari, tendono a favorire la costruzione dei processi politici ( fatti di analisi, di scelte, di decisioni, di azioni, di autonomie, di competenze e di verifiche) necessari per posizionare, correttamente, il baricentro dell'azione politica verso i cittadini, nella ricerca , attraverso il confronto, di un consenso partecipato?
Se si prova ad analizzare la struttura dei Circolo Territoriali (art. 4 della bozza sopra riportata)si nota che:
o le "deleghe" di competenza non appaiono definite
o le funzioni territoriali appaiono troppo generiche
o i motivi reali per riunirsi appaiono troppo burocratici ( nomine di rappresentanti e poco altro) e perfino nel caso delle scelte dei candidati il loro ruolo è esclusivamente "indicativo", in altre parole pleonastico
Al contrario, ritengo, che si dovrebbe caratterizzare il ruolo dei Circoli come strumento per il radicamento del partito nei confronti del territorio, affidando loro il compito di :
o individuazione e rappresentanza dei fabbisogni locali , elaborazione degli indirizzi politici conseguenti e monitoraggio della efficacia dei processi. amministrativi e politici attuati ai vari livelli gerarchici ( Comune, Provincia, Regione e Stato Centrale).
o rappresentanza politica autonoma e sinergica delle principali tematiche territoriali di competenza (piano regolatore, servizi pubblici, scelta dei candidati , politiche ambientali, ecc),

Gianfranco Leonelli

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