lunedì 19 maggio 2008

La base del PD

by Isabella Bellini Bressi


Lo scorso sabato, a Jesi, si è svolta la prima parte dell'Assemblea Regionale del PD marchigiano.
Molto valida l'impostazione data alla discussione, partita dalla presentazione di alcuni dati derivanti dall'analisi dei flussi elettorali (nazionale e regionale) delle scorse Politiche. Analisi prodotta proprio per il PD marchigiano.

Vorrei riportare qualche considerazione nata dal dibattito:
a) rispetto alle politiche del 2006, è stato in generale riscontrato un aumento considerevole dell'area del "non voto": tale risultato potrebbe indicare che l'aumento dell'offerta politica (nel 2006 vi erano due coalizioni, quest anno invece vi erano più partiti o cartelli elettorali che correvano) tende a far crescere il nr degli elettori non in grado di scegliere, non in grado di individuare il partito che più li rappresenta.
Nello specifico vi sono stati circa 2.500.000 voti di provenienza ULIVO passati al "non voto" e circa 1.500.000 voti passati dall'area del "non voto" a quella del PD: sembra dunque che la maggiore offerta abbia scontentato proprio coloro che nel 2006 votarono ULIVO;

b) vi sono circa 1.700.000 voti che dai partiti della Sinistra l'Arcobaleno sono passati al PD, contro 150.000 ex votanti ULIVO che quest anno hanno votato Sinistra l'Arcobaleno. Contestualmente l'intercettazione da parte del PD dell'elettorato di centro appare debole, quasi inesistente. Cioè, riportando sempre l'interpretazione data sabato, la base elettorale del PD sembrerebbe più a sinistra di quanto non fosse quella dell'ULIVO del 2006.

E' importante quest ultimo dato, come tra l'altro ebbi modo di riferire in una riunione di Circolo, di qualche settimana fa. E' importante perchè fra nemmeno 12 mesi saremo chiamati a votare per le Europee, consultazioni che, a meno di eventuali cambiamenti della specifica legge elettorale (come sembra possa avvenire), danno possibilità all'elettore di esprimere il voto di preferenza.
Temo infatti, ma è un timore condiviso tanto che in casa nostra viene già sussurato un toto percentuali per nulla confortevole, che se il PD non saprà guardare, consolidare, rafforzare la sua base elettorale, una considerevole parte di essa ritornerà verso i partiti di appartenenza (Rifondazione, Verdi, ecc). Mentre è auspicio di tutti avere un Partito Democratico sempre più forte e rappresentativo.

E' una questione di scelte e di posizionamenti e con questo non intendo assolutamente indicare cosa sarebbe meglio fare. Solo una domanda: se con il programma e la comunicazione di queste Politiche non abbiamo praticamente strappato nulla al centro (i cui partiti hanno stabilito una forte fidelizzazione con il proprio elettorato) che margine di successo avremo a riguardo con le Europee del 2009?

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