mercoledì 29 ottobre 2008

Scuola, sciopero e referendum

La mobilitazione prosegue dopo l’approvazione del decreto. Tutto pronto per la manifestazione dei sindacati a Roma. Veltroni: "Promuoveremo un referendum abrogativo"

Il decreto sulla scuola è legge. Il Senato l’ha approvato in via definitiva (senza apportare modifiche al testo già approvato dalla Camera) con 162 voti a favore, 134 contrari e tre astenuti. Una conclusione largamente annunciata che però non ferma le proteste. Non si sono fermati gli studenti: non solo a Roma (dove ci sono stati momenti di violenza pura in seguito a un’aggressione da parte di giovani di estrema destra agli studenti medi in piazza Navona) ma in tutta Italia. E il 30 la scuola si mobilita ancora, con lo sciopero nazionale e la manifestazione romana dei sindacati) che si annuncia imponente.
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Cosa può fermare una legge? La mobilitazione, gli scioperi e... un referendum. È questa l’idea nata nel Partito democratico e lanciata pubblicamente dal segretario Walter Veltroni: “Come è previsto dalla Costituzione – ha detto Veltroni in conferenza stampa - e come è legittimo che sia, essendo una decisione fortemente negativa per il paese, abbiamo deciso che promuoveremo un referendum abrogativo”. “Il referendum – ha poi aggiunto – non è di partito, non è il referendum del Pd, ma faccio appello a tutto il mondo della scuola e a tutte le forze politiche per dare vita alla più grande iniziativa civile. Non abbiamo nessun interesse a che il referendum sia solo del Pd”.

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