domenica 7 dicembre 2008

Storie di Casa Nostra 4 ( la scelta dei candidati per le cariche istituzionali)

Il nostro segretario Walter Veltroni ha più volte detto e ripetuto che “il motivo principale per cui il PD è nato è la necessità di cambiare la politica” . Sante parole, assolutamente condivisibili, ritengo però che per ottenere questo ambizioso obiettivo sia opportuno mettere in atto una serie di regole che facilitino questo percorso in maniera trasparente ma anche decisamente “concreta”. In altre parole va verificato all’interno dello Statuto Democratico Regione Marche se :

* le regole riportate nello statuto sono orientate verso il tanto auspicato ricambio politico;
* tutti gli elettori e gli iscritti hanno realmente gli strumenti necessari ed indispensabili per partecipare alla scelta "delle candidature per le cariche istituzionali";

Nel primo caso è opportuno che siano riportate, chiaramente e senza possibilità di equivoci, regole che :

* introducano “quote” percentuali a favore di “nuovo” personale politico con particolare attenzione al ricambio generazionale;
* limitino le candidature ad un massimo di due ;
* impediscono candidature “a vita”, magari passando, con scadenze temporali, dal Comune alla Provincia e alla Regione e viceversa

Nel secondo caso è opportuno che siano riportate, chiaramente e senza possibilità di equivoci, regole che :

o prevedano l'utilizzo delle primarie per la scelta e la verifica delle candidature (es. il candidato "ROSSI" ha svolto bene il suo ruolo di amministratore che gli era stato affidato precedentemente?);



In tutti i due casi precedentemente descritti non devono essere riportate eccezioni se non in casi particolarissimi e attraverso deleghe approvate da un elevato percentuale di consensi (superiore a due terzi degli elettori)



Coloro che saranno esclusi non dovranno sentirsi “sconfitti” ma al contrario orgogliosi di collaborare per la crescita del nuovo personale amministrativo attraverso la loro esperienza e la loro competenza fornite all’interno del partito nell’ottica della più ampia partecipazione e collaborazione. Infatti il ricambio politico può essere praticato concretamente solo se i “soliti” saranno chiamati a fare un passo indietro.


Gianfranco Leonelli

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